Ogni qualvolta un essere “umano” per incuria, menefreghismo, incultura, ignoranza, abbandona in un luogo indebito un qualcosa che si può definire un rifiuto commette un piccolo, ma spesso reiterato, crimine ambientale.
Un esempio classico di quanto vado dicendo è il getto del mozzicone di sigaretta, del fazzolettino di carta, del pacchetto di sigarette o di qualunque altra cosa dal finestrino dell'automobile.
Tale nefanda pratica ha oramai contribuito a trasformare i bordi delle nostre strade in una sorta di "discarica lineare”. Lattine, sacchetti, bottigliette e tanta, tanta, tanta plastica sono i segni tangibili del passaggio di torme di cafoni.
Qualcuno obietterà: “Ma cosa diavolo c'entra ciò con il titolo?”
C'entra, c'entra, eccome se c'entra! State a sentire.
L'acqua scorre sempre verso valle, dai più piccoli e modesti rigagnoli passa ai fiumi che invariabilmente sfociano in mare.
Bene! Tutta quest'acqua, suo malgrado, trasporta anche rifiuti che finiscono in mare e, spesso, il mare quasi schifato dai comportamenti di molti nostri simili, ce li restituisce depositandoli sulle spiagge.
Purtroppo sulle spiagge vi è anche dell'altro che testimonia del passaggio di turisti e bagnanti: avanzi di pic-nic consistenti in servizi di posate bicchieri e piatti di plastica, contenitori vari e svariate fogge di bottiglie, ecc. ecc.
Molti credono che disfarsi di un oggetto significhi operare una magia che lo fa scomparire, oltre che dalla sua vista, da tutto l'orbe terracqueo, ma non è così. Abbandonare un rifiuto significa solo spostare un oggetto da un luogo ad un altro, ovvero metterlo da qualche altra parte sia essa un bosco, il bordo della strada, la spiaggia.
E nel novero dei nostri oggetti non mettiamo gli “ingombranti”, altro capitolo....
Rileggendo il titolo, qualcun'altro obietterà: “Ma mica dobbiamo esser noi a pulire, a togliere di mezzo queste schifezze!”; in parte è vero.
Per i rifiuti ingombranti o pericolosi debbono intervenire gli enti preposti che hanno (si spera) competenze e mezzi adeguati, noi ci stiamo occupando del rifiuto minuto, quello che ognuno dopo una giornata al mare può, senza fatica, riportare a casa o depositare nei cassonetti della raccolta differenziata.
Con tutto il rispetto per i lavoratori, noi non siamo gli spazzini volontari di nessuna amministrazione comunale; pulire la spiaggia, vuol dire fare anche educazione ambientale, passare un'ora in compagnia di altri naturisti, cercando di rendere più gradevole il luogo dove stiamo trascorrendo una bella giornata.
P.S.
Per quanto riguarda i rifiuti di grandi dimensioni, ingombranti o pericolosi, sarebbe buona pratica e atto di civismo, fotografarli e segnalarli, magari risegnalarli, agli enti preposti.