Il nudiverso si occupa di promuovere una nudità libera e consapevole anche attraverso eventi in nudità.
I motivi per cui dovremmo farlo in tanti non devono per forza essere legati a concetti molto “alti” come la salvaguardia del pianeta o al rispetto del proprio corpo come fosse un tempio, quelle casomai sono cose che vengono dopo.
Dovremmo per esempio farlo perché non è vietato,
perché facciamo niente di male,
perché ci fa sentire liberi,
perché insegna ad amarci e ad amare andando oltre all’apparenza,
perché il corpo è un mezzo potente con cui dire le cose e dobbiamo avere il coraggio di dirle, perché siamo abituati a pensare che più corpo c’è in vista e meno sono credibili le nostre parole, soprattutto se siamo donne e attenzione se siamo donne siamo giudicate anche per come ci vestiamo, oltre che per come ci svestiamo, insomma come facciamo facciamo non va bene e questo ha direttamente a che vedere col fatto che le donne che praticano naturismo sono molto poche.
Lamentiamo continuamente la sessualizzazione del corpo ma ci vogliamo spogliare: certamente! Lamentiamo la sessualizzazione, non la nudità.
Anche i corpi maschili vengono sessualizzati ma in silenzio, perché così va fatto sempre, perché non ci infastidisce il nudo ma chi lo guarda, se lo guarda con insistenza e lo commenta soprattutto, sessualizzandolo.
Se ci coprissimo, comunque non smetteremmo di essere sessualizzate/i e allora la nudità non diventa solo un mezzo per desensibilizzare e normalizzare il corpo nudo ma anche e soprattutto un modo per ribadire un concetto fondamentale che attraversa in maniera orizzontale tutte le relazioni fra gli individui, quello del consenso.
Sulle spiagge italiane come in quelle estere accade frequentemente che ci siano episodi di esibizionismo o altre pratiche legate alla sfera sessuale, è un dato di fatto e questo accade perché, come abbiamo detto prima, alla nudità la nostra condizione moderna e altamente civilizzata associa il sesso e la maggior parte delle persone non è in grado di scindere le due cose. Si associa a questo una mancanza di educazione alla sessualità e all’affettività che porta gli individui ad ignorare i diritti del prossimo e a perpetrare azioni che oltre a metterci in pericolo non fanno che allontanare la gente da una condizione di vita, quella in nudità, che molto probabilmente li renderebbe più felici.
Il nudiverso si propone di dare un contributo a questa parte dell’educazione che attualmente manca e va portata avanti da agenzie esterne perché non abbiamo dei piani di offerta formativa nel panorama scolastico italiano che possano entrare nelle scuole elementari e nelle materne e colmare le lacune che abbiamo riguardo l’educazione al consenso per esempio e per noi è fondamentale che ci sia perché deve essere chiaro che anche se sono nuda non sto prestando il mio consenso ad alcunché.
Su questo dobbiamo lavorare, sull'educazione, perché ai bambini non viene insegnato cos'è il consenso, anzi lo violiamo frequentemente pensiamo a quante volte li baciamo e abbracciamo senza chiedere loro se possiamo farlo, invadendo la loro sfera privata. Educhiamo i piccoli e i grandi affinché le situazioni abusanti si riducano sempre di più e perché si smetta di parlare di sfortuna quando accadono perché il consenso non ha confini fumosi, è un permesso che viene accordato e non ha interpretazioni o è sì o è no e non crediate che vi siano dei messaggi che vengano lanciati che possono sostenere l’idea che il consenso sia stato dato, non c’è abito, non c’è ammiccamento, non c’è atteggiamento che dica sì per noi, questa è un’idea da sradicare. La nudità ci aiuta in questo frangente perché un mezzo per acquisire consapevolezza di sé e controllo sulle proprie scelte, decisioni e azioni, un mezzo per autodeterminarsi, per dire il corpo è mio, lo comando io.