Il nudismo

Il nudismo

Il nudismo è anch’esso un pensiero ideologico che anima un movimento di persone in Europa e in diverse parti del Mondo. Nasce in Germania negli anni ’30 e si diffonde poi in Inghilterra e nel mondo, con una certa attenzione alla cura del corpo attraverso attività ricreative e sportive da svolgere in nudità, anche a carattere sociale (i campi nudisti). Ha uno sguardo rivolto al rapporto con il mondo naturale, come il naturismo, ma punta soprattutto a un nuovo umanesimo di ispirazione neoclassica, nel quale l’equilibrio mente-corpo è al centro di una prospettiva di benessere psico-fisico. 

La nudità è vissuta come regola di salute fisica e morale per un uomo “nuovo”, in contrapposizione al rigore ipocrita dei costumi dell’era Vittoriana e al bigottismo del modello di vita borghese e liberale di inizio Novecento. Con il suo diffondersi a livello mondiale perde la sua connotazione ideologica iniziale, e la parola “nudismo” finisce per identificare una moltitudine di pratiche, in prevalenza a scopi ricreativi, salutistici, e turistici, non necessariamente collegate a un pensiero ecologista o a un modello di vita e alimentazione alternativo. Con la rivoluzione del 1968 e negli anni ’70 del XX Secolo, la pratica del nudismo acquista anche un valore “politico”. Diventa una modalità di protesta, di manifestazione libertaria e liberatoria, anche collegata alla “rivoluzione sessuale”, allo sviluppo del movimento femminista, ed in seguito alle rivendicazioni dei diritti civili, soprattutto da parte del mondo omossessuale e poi LGBT+.

La storia europea riporta diverse esperienze “comunitarie” nelle quali la nudità è stata regola condivisa, scelta “politica”. La maggior parte di queste realtà si è definita “nudista”, perché nella nudità i partecipanti ricercavano una “purezza” perduta, una verità della dimensione umana “coperta” dalle convenzioni e pressioni sociali, dal peso dell’economia capitalista, sempre più incontrastata e disumanizzante. Una nudità idealizzata e un approccio idealistico, riservato a piccole comunità, quasi delle élite intellettuali. molto introverse, e con una certa propensione alla trascendenza, anche attraverso l’uso di sostanze stupefacenti. 

Per alcune frange del movimento “naturista”, soprattutto in Italia, il termine “nudismo” ha acquisito una certa connotazione negativa. La pratica della semplice nudità, senza che sia supportata da un pensiero filosofico, da una scelta di vita, è stata considerata “minore” e, a volte, accusata di propendere verso un certo libertinaggio sessuale e verso l’esibizione della nudità, anche a scopi di seduzione ed erotici.

Al pari del naturismo, non ho mai sentito la necessità di definirmi “nudista”, e, pur avendo praticato uno sport collettivo come il calcio dai 14 ai 40 anni, non sono mai stato un cultore della “perfezione” corporea e di una esagerata cura del corpo in chiave salutista. Davvero ho passato poco tempo davanti allo specchio.

Torna al blog

Lascia un commento

Si prega di notare che, prima di essere pubblicati, i commenti devono essere approvati.