Per cominciare, un po’ di storia.
Perché proprio l’8 marzo è stato scelto per celebrare la Giornata internazionale della donna?
Molte sono state negli anni le ipotesi (ad esempio, che si ricordasse un terribile incendio che era costato la vita a decine di donne chiuse in una fabbrica mentre lottavano per i loro diritti agli inizi del Novecento, negli USA) ma come avvenimento storicamente accertato la Treccani on line ricorda che “la prima grande manifestazione di donne avvenuta proprio l’8 marzo risale al 1914 in Germania, per la rivendicazione del diritto al voto, e un’altra altrettanto storica al 1917, organizzata dalle operaie di Pietroburgo per chiedere il ritorno dei ‘loro uomini’ dal fronte e pane.”
Quindi, è sicuramente una festa, ma una di quelle “dure e pure”...altro che mimose!
In quella giornata le donne (e non solo loro) dovrebbero ricordare tutte le lotte passate, con episodi anche cruenti di scontro con le autorità...sempre la Treccani ci ricorda ad esempio che l’8 marzo “le donne italiane lo introdussero – per volere delle comuniste e non delle socialiste che lo reputavano una ricorrenza borghese – nel 1921, e nel ventennio fascista fu bandito ma evidentemente non dimenticato, perché fu ripristinato nelle zone liberate, con la guerra ancora in corso, già nel 1945 grazie all’UDI (Unione Donne Italiane)”.
Di volta in volta sono cambiati i contenuti, e la ricorrenza prima impedita e ostacolata, negli ultimi tempi è stata commercializzata, rendendola meno radicale e più morbida, come generica Festa della Donna.
Ma furono gli anni Settanta, e con loro le storiche lotte femministe su parità salariale, divorzio (ottenuto proprio nel 1970) e riforma generale del diritto di famiglia (1974), legalizzazione dell’aborto (1978), libertà sessuale...e tanto altro ancora, che non possiamo dimenticare quando l’8 marzo celebriamo la donna!
In quegli anni sfilavano le donne nei cortei gridando slogan forti e d’impatto, rivendicando la loro libertà e i loro diritti contro una società rigidamente patriarcale e maschilista.
E oggi? Tanta strada è stata fatta ma tanta è ancora da fare: basterebbe ricordare i dati impietosi sulla condizione femminile in Italia sia a livello salariale che di posizioni di potere...senza dimenticare i casi di femminicidio e di abusi e violenze di ogni grado. E l’elenco sarebbe lungo...
Ecco perché per noi di Nudiverso, la giornata dell’8 marzo è particolarmente speciale. Prima di tutto, perché in questo momento in cui in tante parti del mondo si continuano ad indossare i panni (molto maschili) del condottiero e del soldato, dell’uomo dominatore e sfruttatore della natura e delle altre persone, del macho Alfa violento ed oppressore degli altri generi, del potere economico e politico di un sistema capitalista votato solo al profitto, noi vogliamo percorrere strade diverse, alternative, costruttive: trasformare questa cultura di discriminazione, soprusi e aggressività in una sincera e gioiosa collaborazione tra i popoli, i generi, le persone.
Nudiverso crede davvero che l’unica soluzione sia nel riconoscere le diversità e le differenze come valore aggiunto, che siamo parte di un tutto più grande e complesso che dobbiamo rispettare e conoscere a fondo, che questo mondo dominato dal mercato e dal denaro non può portare serenità e vera libertà a nessuno, nemmeno ai gruppi che oggi sembrano dominanti ma che vivono in gabbie dorate, prigionieri dei loro stessi privilegi, privati della vicinanza e della comunanza con ciò che li circonda.
Si parte da noi, si parte anche dal sé: si parte dalla nudità sociale, che ci riporta all’origine e alla semplicità, alla “verità che giace al fondo”, allo stare come si è, senza veli né costrizioni, con sincerità ed onestà profonde. In contatto con una natura sempre più ignorata e bistrattata, in contatto con noi e con le altre persone: una vera eco-logia che possa riportarci ad amare con tutto il corpo ciò che siamo e ciò che abbiamo intorno a noi.
Secondariamente, ma ci piace ricordarlo e dichiarare che non può essere stato un caso, siamo nati proprio l’8 marzo del 2024 e celebriamo quindi anche il nostro primo compleanno! In questo nostro primo anno abbiamo fatto tanto e tanto ancora vogliamo fare...continuate quindi a seguirci e scoprirete con noi la gioia e la bellezza di liberarsi dei vestiti e degli stereotipi e pregiudizi che spesso ci impediscono di vivere in libertà...ne vale la pena, davvero!